Oggi, in questo articolo, parleremo dell’affascinante e complicata storia dei Naga.
L’esigenza di scrivere questo articolo nasce dopo la pubblicazione del nostro articolo Scala Scoville Completa 2020.
Infatti ha suscitato alcuni dubbi riguardo al Naga Morich e la sua piccantezza.

Le varietà di peperoncini piccanti denominati “Naga” sono famose per aver spodestato dal trono di peperoncino più piccante l’Habanero Red Savina.
Ma partiamo d all’inizio… sei pronto? INIZIAMO!
Storia dei Naga – ORIGINE
E’ stato in Agosto del 2000 che cominciarono a girare le prime notizie in cui erano riportati alcuni peperoncini indiani con relativa unità di piccantezza.
Spicca una varietà denominata “Tezpur” (proveniente dalla regione indiana di Assam).
Nelle tabelle riassuntive meglio identificata come Capsicum Frutescens varietà Nagahari con una piccantezza di 855.000 SHU.
L’articolo venne riportato in un post del sito web di Dave DeWitt,:
Qui viene riportato con il nome di Naga Jolokia ( cioè peperoncino dei Naga, tribù che abita le Naga Hills).

Successivamente venne riportato in alcuni aggiornamenti sempre nel sito di DeWitt e poi in alcuni progetti del Defence Research Laboratory:
dalle foto apparve chiaro che si parlava di un Capiscum Chinense e non Frutescens.
Naga Jolokia
Negli anni successivi, i semi ed i frutti del Naga Jolokia, erano in vendita in qualsiasi store online, ma presenti in forme, colori e nomi diversi.
I nomi ad esempio erano Naga Morich, Nagahari etc…e per forza di cose contribuirono ad alimentare la voce che il Naga Jolokia fosse una “bufala“.
Nello stesso periodo appaiono tracce di nuovi peperoncini piccantissimi dell’India, fino ad arrivare su un sito che pubblicizza un nuovo peperoncino sempre originario dell’ Assam.
Questo peperoncino risulta più piccante denominato Bhut jolokia, Raja mirchi o Bih Jolokia che secondo Frontal Agritech Pvt. Ltd. vanta una misurazione HPLC di 1.045.000 SHU nel 2004.
Nell’agosto 2005, Tina Brooks (amministratrice del forum canadese www.thehotpepper.com e titolare della società produttrice di salse PepperMaster) descrive e documenta una pianta di una varietà denominata “Mr.Naga” regalata da un amico.

Nello stesso topic Mark McMullan (The Chileman) descrive e documenta con molte foto una varietà, originaria del nord del Bangladesh: il Naga Morich.
Frutti simili al Mr.Naga, ma arancio a maturazione, di una piccantezza disarmante (in seguito si scoprirà che il suo colore è dovuto ad un’ incompleta maturazione nel clima inglese).
Finalmente, nel 2006, i Naga ricominciano a spopolare tra tutti gli appassionati di peperoncino: una vera e propria svolta per la storia dei Naga.
Il 1° aprile 2006 su importanti siti web e media viene riportata una notizia di due agronomi inglesi della contea di Dorset, in Inghilterra.
Michael e Joy Michaud pubblicano i risultati dei test di piccantezza di una particolare varietà da loro selezionata e denominata Dorset Naga.
I risultati che ottengono vengono certificati 876.000 SHU e 970.000 SHU, ma un terzo test del programma BBC’s Gardners’ World certifica 1.598.227 SHU.
Ora vi starete chiedendo che cosa centra il Dorset Naga!
Storia dei Naga – Dorset Naga
Il Dorset Naga dei Michaud non è altro che la stessa varietà di Mark McMullan.
Infatti questo peperoncino proviene da una selezione proveniente dai semi dello stesso fornitore di McMullan.

Le caratteristiche della varietà in questione sono quindi:
Piante cespugliose alte oltre 1 metro, foglie verde pallido, fiori multipli per nodo e corolla verdognola.
Frutti con una superficie esterna rugosa, verdi e rossi a maturazione completa con una lunghezza di 4-6 superficie esterna rugosa.
Nel loro sito i Michaud ipotizzano che Naga Morich e Dorset Naga possano essere collegate al Naga Jolokia e Nagahari.
Finchè Ms Leena Saikia, managing director della società Frontal Agritech Pvt. Ltd rivela:
“Tutti questi peperoncini sono originari del nord est dell’India e appartengono alla specie Capsicum Chinense: in realtà Naga Jolokia, Nagahari e Bhut jolokia (noto anche come Bih jolokia or Borbih jolokia) sono lo stesso peperoncino, ma denominato in modi diversi in luoghi diversi.”

